One – U2

 

 

Ti senti meglio

o ti senti sempre uguale

dovrebbe essere più facile per te

ora che hai qualcuno da biasimare



Tu dici

un amore

una vita



quando è solo una cosa di cui abbiamo bisogno

nella notte 

é un amore

che dobbiamo condividere

 ti lascia

se non te ne preoccupi

Ti ho deluso?

o ti è rimasto un sapore amaro in bocca?

Ti comporti come se non fossi mai stata amata

e vuoi che io ne faccia a meno

bene, è troppo tardi

questa notte

per tirare in ballo il passato

per portarlo alla luce

noi siamo una sola cosa 

ma non siamo gli stessi


sei venuta a riportare in vita ciò che è morto?

sei venuta qui per comportarti come Gesù?

verso i lebbrosi che pensi di avere nella tua testa?

Chiedo troppo?

più di quanto sia dovuto?

tu non mi hai dato niente

ed ora è tutto ciò che ho

Noi siamo una stessa cosa 

ma non siamo gli stessi

ci feriamo a vicenda

e poi lo rifacciamo ancora

Tu dici

l’amore è un tempio

l’amore è la più nobile delle leggi

mi hai chiesto di avvicinarmi

ma poi mi hai fatto strisciare

ed io non posso continuare a sopportare

il modo in cui ti comporti

se l’unico modo che conosci è ferire

un solo sangue

una vita

devi fare ciò che devi

una vita

insieme

sorelle

fratelli…

dobbiamo sostenerci a vicenda



Sei venuta a chiedere perdono?

Un amore

one



Elliott Smith

Elliott Smith, pseudonimo di Steven Paul Smith (Omaha, 6 agosto 1969[1] – Echo Park, 21 ottobre 2003  è stato un cantautore e musicista statunitense.

Dopo aver militato nella band Heatmiser per diversi anni, la sua carriera come solista è cominciata nel 1994. Nel 1998 ha acquisito notorietà internazionale dopo essere stato nominato all’Oscar come autore della canzone Miss Misery tratta dal film Will Hunting – Genio ribelle.

La sua figura malinconica e la sua tragica morte all’età di soli 34 anni (forse suicida a causa della forte depressione che lo tormentava, sebbene la verità non sia ancora stata accertata) hanno involontariamente fatto di lui uno degli ultimi miti del rock alternativo americano.[

Happiness – Jonsi & Alex

Questo brano contenuto in “Riceboy a Sleeps”dura poco più di 9 minuti, si evolve lentamente con piccole variazioni, poi al minuto 2:48 arriva una melodia che scioglie anche i cuori di ghiaccio, ma molti si arrendono al quasi rumore iniziale e n0n.  l’ascoltano tutto……….-.

 

(Jón Þor Birgisson detto Jónsi (Reykjavík, 23 aprile 1975) è un chitarrista e cantante islandese, componente del gruppo islandese Sigur Rós.)

Tienimi per mano – Hermann Hesse

Tienimi per mano al tramonto,

quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…

Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…

Tienimi per mano…

portami dove il tempo non esiste…

Tienila stretta nel difficile vivere.

Tienimi per mano…

nei giorni in cui mi sento disorientato…

cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…

Tienimi la mano,

e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…

Tienimi per mano e non lasciarmi andare…

mai…

Herman Hesse

Lentamente muore – Martha Medeiros

La conoscono tutti ma non è una poesia di Pablo Neruda ma della scrittrice Brasiliana Martha Medeiros.


(Ode alla vita)

Lentamente muore

chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marcia,

chi non rischia e cambia colore dei vestiti,

chi non parla a chi non conosce.


Muore lentamente

chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco

e i puntini sulle “i”

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore

davanti all’errore e ai sentimenti.


Lentamente muore

chi non capovolge il tavolo

quando è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l’incertezza

per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita,

di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore

chi non viaggia,

chi non legge,

chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente

chi distrugge l’amor proprio,

chi non si lascia aiutare

chi passa i giorni a lamentarsi

della propria sfortuna o della pioggia incessante.


Lentamente muore

chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce

o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore

del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza

porterà al raggiungimento di una splendida felicità.