Sarcofagia – Franco Battiato

Fu nefasta e temibile l’età del tempo
Di profonda e irrimediabile povertà
Quando ancora non si distingueva l’aurora dal tramonto
Quando l’aria della prima origine
Mischiata a torbida e instabile umidità
Al fuoco ed alla furia dei venti
Celava il cielo e gli astri
Celava il cielo e gli astri
Come può la vista sopportare
L’uccisione di esseri che vengono sgozzati e fatti a pezzi
Non ripugna il gusto berne gli umori e il sangue
Le carni agli spiedi crude
E c’era come un suono di vacche
Non è mostruoso desiderare di cibarsi
Di un essere che ancora emette suoni?
Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo
Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo
Fu nefasta e temibile l’età del tempo
Di profonda e irrimediabile povertà
Quando ancora non si distingueva l’aurora dal tramonto
Quando l’aria della prima origine
Mischiata a torbida e instabile umidità
Al fuoco ed alla furia dei venti
Celava il cielo e gli astri
Celava il cielo e gli astri
Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo
Sopravvivono i riti di sarcofagia e cannibalismo

Mi hai fatto senza fine – Rabindranath Tagore

Mi hai fatto senza fine

questa è la tua volontà.

Questo fragile vaso

continuamente tu vuoti

continuamente lo riempi

di vita sempre nuova.

Questo piccolo flauto di canna

hai portato per valli e colline

attraverso esso hai soffiato

melodie eternamente nuove.

Quando mi sfiorano le tue mani immortali

questo piccolo cuore si perde

in una gioia senza confini

e canta melodie ineffabili.

Su queste piccole mani

scendono i tuoi doni infiniti.

Passano le età, e tu continui a versare,

e ancora c’è spazio da riempire.

Quando mi comandi di cantare

Quando mi comandi di cantare, il mio cuore

sembra scoppiare d’orgoglio

e fisso il tuo volto

e le lacrime mi riempiono gli occhi.

Tutto ciò che nella mia vita

vi è di aspro e discorde

si fonde in dolce armonia,

e la mia adorazione stende l’ali

come un uccello felice

nel suo volo a traverso il mare.

So che ti diletti del mio canto,

che soltanto come cantore

posso presentarmi al tuo cospetto.

Con l’ala distesa del mio canto

sfioro i tuoi piedi, che mai

avrei pensato di poter sfiorare.

Ebbro della felicità del mio canto

dimentico me stesso

e chiamo amico te

che sei il mio signore.

Non so come tu canti

Non so come tu canti, mio signore!

Sempre ti ascolto

in silenzioso stupore.

La luce della tua musica

illumina il mondo.

Il soffio della tua musica

corre da cielo a cielo.

L’onda sacra della tua musica

irrompe tra gli ostacoli pietrosi

e scorre impetuosa in avanti.

Il cuore anela di unirsi al tuo canto,

ma invano cerco una voce.

Vorrei parlare, ma le mie parole

non si fondono in canti

e impotente grido.

Hai fatto prigioniero il mio cuore

nelle infinite reti

della tua musica.