Boy 1904 – Jonsi&Alex (432 HZ)

Nel 1859, il governo francese, sotto l’influenza di una commissione di compositori sostenitori del belcanto, uniformò per legge il la a 435 hertz, intonazione tra le più basse del periodo. In seguito, nel 1884, il governo italiano emise un decreto per la normalizzazione del diapason a 432 vibrazioni per secondo, normalizzazione richiesta da Giuseppe Verdi e altri musicisti italiani riuniti al congresso di Milano nel 1881[8][9]. In una lettera alla commissione musicale del Governo, riportata nel decreto, Verdi scrisse[10]:

« Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale, io consigliai venisse seguito l’esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d’Italia, fra le altre a quella della Scala, di abbassare il corista uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all’orecchio, ch’io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore adottare, come viene da Roma proposto, un diapason di 450. Io pure sono d’opinione con lei che l’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell’esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome la a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un si bemolle a Roma? »

A parte in Italia e Francia, le oscillazioni del diapason variavano non solo da nazione a nazione ma anche da un genere musicale all’altro (musica sinfonica, di teatro, da chiesa). Il “diapason normale” cui si riferisce Verdi è quello conservato al Museo del Conservatorio nazionale di Parigi, mentre il diapason riportato nel decreto italiano ed approvato alla unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881, è quello proposto inizialmente dal fisico Sauveur e poi dai suoi colleghi Meerens, Savart e dagli scienziati Montanelli e Grassi Landi.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Accordatura_aurea

Quando mi comandi di cantare – Rabindranath Tagore

Quando mi comandi di cantare

il mio cuore 

sembra scoppiare d’orgoglio 

e fisso il tuo volto 

e le lacrime mi riempiono gli occhi. 

.
Tutto ciò che nella mia vita 

vi è di aspro e discorde 

si fonde in dolce armonia, 

e la mia adorazione stende l’ali 

come un uccello felice 

nel suo volo a traverso il mare. 

.
So che ti diletti del mio canto, 

che soltanto come cantore 

posso presentarmi al tuo cospetto. 

.
Con l’ala distesa del mio canto 

sfioro i tuoi piedi, che mai 

avrei pensato di poter sfiorare. 

.
Ebbro della felicità del mio canto 

dimentico me stesso 

e chiamo amico te 

che sei il mio signore.