Mese: agosto 2016
Dedicata a tutti i bambini del mondo
Qualcosa ha riempito
Il mio cuore di niente
Qualcuno mi ha detto di non piangere
Ma ora che sono più vecchio
Il mio cuore è più freddo
E posso vedere che è una bugia
Bambini, svegliatevi
Sostenete i vostri errori
Prima che trasformino l’estate in polvere
Se i bambini non crescono
I nostri corpi diventano più grandi ma i nostri cuori vengono lacerati
Non siamo altro che milioni di piccoli Dei che causano acquazzoni
Trasformando tutte le cose buone in ruggine
Immagino che dovremo solo aggiustarci
Con i fulmini che brillano
Riesco a vedere dove sarò
Quando il mietitore raggiungerà e toccherà la mia mano
Con i fulmini che brillano
Riesco a vedere dove sarò
Con i fulmini che brillano
Riesco a vedere dove sarò
Faresti meglio a fare attenzione lì in basso!
Edward Hopper – Nighthawks (Nottambuli)
Ólafur Arnalds – Particles ft. Nanna Bryndís Hilmarsdóttir
Pubblicato il 01 ago 2016
Ólafur Arnalds brings you the sixth single from Island Songs, his 7-week journey across Iceland to record a series of compositions.
Watch Particles, where he collaborates with Nanna Bryndís Hilmarsdóttir, the co-lead vocalist in Of Monsters and Men. The video is directed by Baldvin Z.
Ólafur Arnalds, Arnór Dan & Douglas Dare – Say My Name
For Now I Am Winter
Billie Holiday – Strange Fruit
Gli alberi del sud hanno uno strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Corpi neri oscillano nella brezza del sud,
Uno strano frutto appeso ai pioppi.
Scena pastorale del prode sud,
Gli occhi sporgenti e le bocche contorte,
Profumo di magnolia, dolce e fresco,
Poi l’improvviso odore di carne che brucia.
Ecco il frutto che i corvi beccano,
Che la pioggia coglie, che il vento succhia,
Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere,
Ecco un raccolto strano e amaro.
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Il brano, la cui musica e il testo sono di Abel Meeropol, è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili: l’espressione Strange Fruit è diventata un simbolo per “linciaggio”.
Infatti, lo “strano frutto” di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero che penzola da un albero. La potenza simbolica ed emotiva del testo deriva dal contrasto fra l’immagine evocata di un Sud rurale e tradizionale e la realtà brutale dei linciaggi e del razzismo.
Anche dopo la fine dello schiavismo e dell’Era della Ricostruzione, negli Stati Uniti il razzismo era ancora un fenomeno quotidiano. La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ammesso la segregazione razziale in base al principio Separati, ma uguali, ma nella prassi solo raramente il ma uguali veniva ricordato. Secondo una stima del Tuskegee Institute, negli anni fra il 1889 e il 1940 vennero linciate complessivamente 3.833 persone; il 90% di questi omicidi ebbe luogo nel Sud, e l’80% delle vittime erano afroamericani. Spesso non era neppure necessario un crimine come movente del delitto: come nel caso di Emmett Till, a volte l’unica motivazione addotta era così i negri non diventano troppo spavaldi. Nel 1939 si erano già verificati tre linciaggi, e da un’inchiesta condotta negli Stati del Sud risultò che 6 bianchi su 10 erano favorevoli a tale pratica.
Fonte: Wikipedia
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