Stupidi, pensano che io non sappia
quale strada sto prendendo
Se mi incontri per strada è sto esitando
è solo perchè so quale strada sceglierò
Ho visitato i corridoi del malcontenti
solo per la ricerca della verità,
il mondo è così spaventoso
niente va bene al giorno d’oggi
perchè niente va mai bene
non voglio sapere i tuoi segreti
giacciono pesanti sulla mia testa
spezziamo la notte col colore
è tempo per me di andare avanti
lunedì mattina arriva come la comprensione,
mamma pensa che io stia a terra
ho un aspetto spaventoso
niente va bene al giorno d’oggi
perchè niente va mai bene
non voglio sapere i tuoi segreti
giacciono pesanti sulla mia testa
è tempo che io esca dal mio guscio
è tempo per me di andare avanti
arrenditi, torneremo qui ancora
dovrai arrenderti,torneremo qui ancora
Questi parlano come mangiano e infatti mangiano molto male sono convinti che basti un tutorial per costruire un’astronave e fanno finta di non vedere e fanno finta di non sapere che si tratta di uomini di donne e di uomini
E mentre il mio cuore trabocca d’amore
lungo le spiagge c’è un sogno che muore
come una notte golosa di sole
che ruba alla terra profumo e calore
il soffio del vento
che un tempo portava il polline al fiore
ora porta spavento
spavento e dolore
Ma vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo metterti a camminare
raggiungere la cima di montagne nuove
e vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo smettere di gridare
e raccontare il mondo con parole nuove
supplicando chi viene dal mare
di tracciare di nuovo il confine
fra il bene ed il male
fra il bene ed il male
Ma questi vogliono solo urlare
alzare le casse e fare rumore
fuori dal torto e dalla ragione
un branco di cani senza padrone
e fanno finta di non vedere
e fanno finta di non sapere
che si parla di uomini qui
di donne e di uomini
e mentre il mio cuore trabocca d’amore
all’orizzonte c’è un sole che muore
stretto tra il cielo e la linea del mare
rosso di rabbia non vuole annegare
al soffio del vento
che un tempo portava il polline al fiore
ora porta spavento
spavento e dolore
ma vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo metterti a camminare
raggiungere la cima di montagne nuove
e vedrai che andrà bene
andrà tutto bene
tu devi solo smettere di gridare
e raccontare il mondo con parole nuove
supplicando chi viene dal mare
di tracciare di nuovo il confine
fra il bene ed il male
se c’è ancora davvero un confine
fra il bene ed il male
Quando la giornata è lunga e la notte, la notte è tutta tua
Quando sei certo di avere avuto abbastanza di questa vita, beh resisti.
Non lasciarti andare, perché capita a tutti di soffrire e di piangere,
a volte.
A volte tutto va male. Ora è tempo di cantare insieme
Quando la tua giornata è solo oscurità (tieni duro, tieni duro)
Se hai voglia di lasciarti andare (tieni duro)
Quando pensi di avere avuto abbastanza di questa vita, beh resisti.
Perché tutti soffrono. Cerca conforto nei tuoi amici.
Tutti soffrono. Non arrenderti. Oh no, non arrenderti.
Se ti senti solo, no, no, no, non sei solo.
Se in questa vita sei da solo, le giornate e le nottate sono lunghe
Quando pensi di avere avuto abbastanza di questa vita per resistere.
Beh, tutti soffrono a volte.
Tutti piangono. E tutti soffrono a volte
Tutti soffrono a volte. Dunque tieni duro, tieni duro.
Tieni duro, tieni duro, tieni duro, tieni duro, tieni duro, tieni duro.
Tutti soffrono. Non sei solo.
Elliott Smith, pseudonimo di Steven Paul Smith, è stato un cantautore e musicista statunitense. Dopo aver militato nella band Heatmiser per diversi anni, la sua carriera come solista è cominciata nel 1994.Wikipedia
Dicono che Dio crei i problemi solo per vedere cosa puoi sopportare
Prima che tu faccia ciò che vuole il diavolo
E arrenderti su ciò che ami
Ma nessuno lo merita
La prima volta che ti ho vista, sapevo che non sarebbe mai durata
Non sono la metà di quello che desidero essere
Sono così arrabbiato, non penso che passerà mai
Ed ero delle cattive notizie per te, solo perché
Non ho mai voluto ferirti
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lylaphoenix
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Il tempo stesso
Messo a dura prova anche un pragmatico convinto
Fissa il mondo e perde molto tempo come me.
L’evidenza degli eventi che rinneghi
Favorisce il trascorrere del tempo
E il logorio che lo pervade.
Dipendenza da dominio del mio tempo
Madre della smania mia
Di anticipare il tempo stesso.
Un dolor quotidiano cambia
Cresce pari al corso del suo tempo.
Proporzioni dirette o inverse
Il legame tra tempo e gioie perse.
E un amor quotidiano cambia
Cresce pari al corso del suo tempo.
Dubbi eterni sul diretto nesso
Tra I legami e il tempo stesso.
Messo a dura prova anche un pragmatico convinto
Fissa il mondo e perde molto tempo come me.
Fu mio amico, il complice dei dubbi di una vita:
Il tempo accondiscende e occulta ogni cosa fallita.
Un dolor quotidiano cambia…
Pietà rubata ai miei pensieri
Che il tempo scoprirà fantasma mio di ieri.
Non so convincerlo a restare
Mentre cambio qualsiasi cosa…e sbaglio.
Sbaglio e cambio, cambio e sbaglio,
Sbaglio e cambio…
Un dolor quotidiano cambia…
Lapassacaglia(infrancesepassacaille, dal termine spagnolopasacalle, in italiano anticamente anchepassacaglio, passagallo, passacagli, passacaglie; lett.passa-strada) è una forma musicale, di origine spagnola, basata sulla variazione continua su di untenor. Il nome deriva dallo spagnolo e significapassare la calle, cioèla strada, termine che rivela la provenienza popolare da musicisti girovaghi.
Sebbene non goda della stessa popolarità di altri dischi di Battisti, Anima latina è oggi considerato uno dei migliori album nella storia della musica italiana.
Anonima la casa,
anonima la gente,
Anonimo anch’io.
Un cane e ciak azione – all’improvviso
un morso:
figlio mio!
La frutta nel giardino, i panni nel catino
e lei, ore ed ore.
Le gambe nude, il volto acceso ed
una colpa: dieci anni maggiore.
C’era lei…
E cos’altro ancora?
Nascosti giù al fosso,
complice il sesso,
a misurarsi, a masturbarsi un po’…
[……. ]
L’impulso di uno scatto – la palla io
che batto –
che rete ho fatto!
Sudore che diventa alloro. Amore mio…
Sei forte ti adoro.
Fermarsi poi ad un tratto; lottar
col reggiseno:
Che fai? sei matto?
Il cambio ed il volante…
Ma niente mi terrà distante.
C’era lei…
E cos’altro ancora?
Mi ha colto in flagrante.
Io sono l’amante.
Ragazzi, silenzio assoluto per carità.
Parlando del passato mi sono raffreddato.
Il lenzuolo dov’è andato?
Mi sembri un po’ delusa. Oppure
ti ho offesa?
Un goccio di benzina… A farlo riposare,
riparte il motore?
Su vieni a me vicina, stasera ho ancora
voglia di giocare.
Mogol – Battisti
“Questo mio ultimo LP, “Anima Latina”, è per me un’operazione culturale, quasi un esperimento, e tale dovrà restare»
«La mia lunga permanenza in Brasile, in Sudamerica in genere, mi ha fatto prendere coscienza di un’altra dimensione della musica: musica come vita, come possibilità di stare insieme, di ballare insieme, di protestare insieme. La musica brasiliana è una delle più vive oggi tra le musiche popolari nel mondo; non ha perso la sua funzione che è soprattutto quella di consentire al popolo di esprimersi, di comunicare, di stare insieme; soprattutto consente a chi è “in mezzo alla musica” di parteciparvi. Ed è un grosso fatto sociale oltre che musicale.”
[…]
Quando uno parla in mezzo agli altri, non urla ma non tace neppure, se la sua voce interessa a chi ascolta, viene individuata in mezzo alle altre, magari con un po’ più di attenzione, con un po’ di fatica. Questo ho fatto con il mio LP: ho messo la mia voce in mezzo alla mia musica ed ho inteso stimolare gli altri a capire le parole, ad afferrare il senso o la sola sonorità; ho inteso stimolare chi mi ascolta a fare attenzione a ciò che sta succedendo, a ciò che accade nel momento in cui si ascolta un brano non perché questo sia piacevole, ma perché ascoltare significa qualcosa: e ascoltare con attenzione, magari rimettendo il disco daccapo perché non si è capito, magari facendo irritare chi non è riuscito ad individuare al primo ascolto una parola, è un’operazione stimolante, coinvolgente; è il modo che ho scelto per comunicare con gli altri, per essere presente in mezzo agli altri, per essere quello che dà il pretesto, lo spunto ad un’azione, ad un’operazione.»
(Lucio Battisti intervistato da Renato Marengo – 1º dicembre 1974)
le stagioni, i presidenti, le religioni, gli urlettini
dei cantanti……
e intanto passa ignaro
il vero senso della vita.
Si cambia amore, idea, umore,
per noi che siamo solo di passaggio.
L’Informazione, il Coito, la Locomozione.
Diametrali Delimitazioni,
Settecentoventi Case.
Soffia la Verità
nel Libro della Formazione.
Passano gli alimenti,
le voglie, i santi, i malcontenti.
Non ci si può bagnare
due volte nello stesso fiume,
né prevedere i cambiamenti di costume.
E intanto passa ignaro
il vero senso della vita.
Ci cambiano capelli, denti e seni,
a noi che siamo solo di passaggio.
Eipaz Kleombrotoz _pas hélie chàire Kleombrotos
wmbraÉiwthz hlat aj ufhlou
Hombrakiotes hèlat ‘ af ‘ hupselù
teiceoz eiz Aden, teicheos eis Aìden,
axion ouden idwn Janatou axion udèn idòn thanàtu
ÉaÉon, alla Platwnoz kakòn allà Plàtonos
(hen to peri psuches gramm
‘analexamenos).
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La canzone si apre con la voce di Manlio Sgalambro, che legge un passo del filosofo presocratico Eraclito di Efeso in greco antico. Il testo è incentrato sulla fugacità dell’esistenza terrena e sul continuo stato di mutamento e movimento che coinvolge il mondo. A quest’ultimo aspetto fa da preludio il frammento di Eraclito, che fu appunto il filosofo a cui viene attribuita la dottrina del panta réi, «tutto scorre», ossia dell’eterno divenire.
Un’altra frase, citata all’interno della canzone, sembra esplicitamente ripresa da Eraclito: «Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume».
(Wikipedia)
Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere,
Ecco un raccolto strano e amaro.
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Il brano, la cui musica e il testo sono di Abel Meeropol, è una forte denuncia contro i linciaggi dei neri nel sud degli Stati Uniti e una delle prime espressioni del movimento per i diritti civili: l’espressione Strange Fruit è diventata un simbolo per “linciaggio”.
Infatti, lo “strano frutto” di cui si parla nella canzone è il corpo di un nero che penzola da un albero. La potenza simbolica ed emotiva del testo deriva dal contrasto fra l’immagine evocata di un Sud rurale e tradizionale e la realtà brutale dei linciaggi e del razzismo.
Anche dopo la fine dello schiavismo e dell’Era della Ricostruzione, negli Stati Uniti il razzismo era ancora un fenomeno quotidiano. La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ammesso la segregazione razziale in base al principio Separati, ma uguali, ma nella prassi solo raramente il ma uguali veniva ricordato. Secondo una stima del Tuskegee Institute, negli anni fra il 1889 e il 1940 vennero linciate complessivamente 3.833 persone; il 90% di questi omicidi ebbe luogo nel Sud, e l’80% delle vittime erano afroamericani. Spesso non era neppure necessario un crimine come movente del delitto: come nel caso di Emmett Till, a volte l’unica motivazione addotta era così i negri non diventano troppo spavaldi. Nel 1939 si erano già verificati tre linciaggi, e da un’inchiesta condotta negli Stati del Sud risultò che 6 bianchi su 10 erano favorevoli a tale pratica.