Sono venuto con la sola speranza,
sono tornato con l’amore.

Questa è l’ultima speranza
della mia penna stanca:
immergere le parole
In meditazione profonda.
(Dipinto di Rabindranath Tagore)
Ancor oggi ci sono uomini
che vengono a baciarti i piedi;
così devi fare attenzione
che non ti portino via le scarpe.
Al mercato delle parole
si vendono parole e parole;
a cento a cento, a mille a mille
vengono i parolai.
Hai in cuore qualcosa da dire?
Al mercato dei ciarlatani
nascondilo nel silenzio.
L’orizzonte lontano
nel cielo della tua anima,
riceve splendore
dalla nuvola rossa
del dolore
Tagore canta una sua canzone
“Bhalobashi Bhalobashi” (L’amore, l’amore), una canzone di Tagore
cantata daTishma.
La musica di Rabindranath Tagore – রবীন্দ্র সংগীত (Robindro Shongit)
Da grande artista poliedrico qual’era , Rabindranath Tagore ha composto moltissime canzoni, arraggiandone la parte musicale e componendone i testi. In India e Bangladesh, è nato addirittura un intero genere musicale che comprende le canzoni di Tagore, chiamato Robindro Shongit (= La musica di Robindro). Oggi esistono scuole dove si insegna questo stile e molti rinomati artisti che suonano queste canzoni, anche fuori dall’India.
Oggi voglio condividere “Bhalobashi Bhalobashi” (=”L’amore, l’amore), una delle più celebri canzoni di Tagore e tra le mie preferite. Nel video potete vedere la versione di questa canzone realizzata da una popostar famosissima in Bangladesh, Tishma.
Ribadisco che, avendo tradotto io il testo dalla bengali, la sua poeticità è notevolmente inferiore all’originale. Spero comunque di riuscire a trasmettere la dolcezza e il carattere aulico delle parole.
Da un post del 2011 sul blog: http://sempreindia.blogspot.it/
ভালবাসি ভালবাসি
এই সুরে কাছে দূরে জলে স্থলে বজায় বাঁশি |
আকাশে কার বুকের মাঝে ব্যথা বাজে ,
দিগন্ত কার কালো আঁখি আঁখির জলে যায় ভাসি |
সেই সুরে সাগরকূলে বাঁধন খুলে
অতল রোদন উঠে দুলে |
সেই সুরে বাজে মনে অকারণে
ভুলে-যাওয়া গানের বাণী , ভোলা দিনের কাঁদন-হাসি |
L’amore, l’amore
con questa melodia, vicino e lontano, per terra e per mare, risuona il flauto.
Di chi nel cielo risuona talora il dolore dell’animo,
all’orizzonte gli occhi neri di chi vengono sommersi dalle lacrime.
Con questa melodia sulla riva del mare, spezzando i vincoli,
si leva un pianto senza fondo.
Con questa melodia, risuonano nell’animo il richiamo del canto inspiegabilmente dimenticato
e le gioie e i dolori dei giorni andati.
Quando non ti vedo
Penso alla mia oppressa immaginazione
Che in silenzio va cospirando il mondo
Per svanire sotto i miei piedi.
Allora atterrito spalanco le braccia
Per serrare il vuoto spazio!
In un sussulto mi desto dal sogno,
E ti trovo a testa china
Seduta accanto a me, tessendo la tua tela
E sostenendo l’immutevole pace del creato.
Rabindranath Tagore (5 Dic. 1940 Mattino)
7 Maggio 1861 Calcutta–August 1941 (80 anni)Calcutta