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Quel primo tremore delle dita
non l’ho scordato e non lo scordo mai
era una carezza che pareva ardita
e la sua pelle un attimo toccai.
Guardava altrove, lei, presa d’impaccio
ma di sottecchi le rubai un sorriso
mentre la trassi a me in un abbraccio
tra tanti sospiri e stare viso a viso
immobili tesi coi sensi allibiti
mi porse le labbra una volta sola
la volli ancora, avendone falliti.
E con le mani ardenti non come ora
strinsi le sue fattesi irrequiete
in una stretta d’affetto che accalora
la voglia di non so che, non dava requie.
Ora le guardo, ogni tanto, sembrano quelle
dell’emozione che allor provai
ma han conservato sol la stessa pelle
e quel sentire non tornerà giammai.
…………………………
Bruno Amore, 75enne, vive a Orciatico di Lajatico (PI), uno dei tanti borghi arroccati sui colli della Toscana, residuali dell’entroterra granducale agricolo-pastorale. Studi minimi della scuola di base. All’esperienza lavorativa di importante impatto sociale, ha unito letture di filosofia, storia, antropologia, senza indirizzo accademico specifico, per mera curiosità intellettuale. Vita professionale nell’Arma, Uff. di PG, poi elicotterista, scrive da qualche anno, poesie e brevi racconti. Qualche riconoscimento in concorsi letterari e alcuni inserimenti su antologie di Editrici di nome. Pubblica abitualmente su siti letterari della rete internet.
l’intensità di certe emozioni ha un apice dopo il quale c’è la conseguente inevitabile discesa
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