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Nascere e morire. Il resto è sogno,
interrotto da qualche insignificante sprazzo di veglia.
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Amici
Il rosso marziano illumina le notti
e il balenare dei sogni ne riluce
che bel rosso, amici
contubernali, compagni di pranzi e di cene
spezziamo il pane, facciamo mille atti assieme
l’adorabile tempo ci conduce
lo strepitoso esordio di una marcia
il fremito dei boschi, il vento mi disperde in mille rivoli
tra i frassini
sono pieno di echi, tramite sono di vita
mi respiro come aria pura
le imprese straordinarie di un eroe
i mille astuti agguati di un bandito
sono meno complicati del gesto di un amico
la scoperta di un nuovo continente
l’irresistibile ascesa di un capo
il pianto sfrenato di una vedova
nulla sono in confronto al gesto di un amico
amici
un detto greco dice: “Non ci sono amici”
Ma che m’importa dei greci
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Manlio Sgalambro (Lentini, 9 dicembre 1924 – Catania, 6 marzo 2014) è stato un filosofo, saggista, poeta e cantautore italiano.
La sua opera filosofica è stata definita di orientamento nichilista, definizione più volte respinta da Sgalambro stesso e si può piuttosto definire un’originale sintesi tra l’anti-idealismo di Arthur Schopenhauer il materialismo e pessimismo di Giuseppe Rensi.
Sgalambro è noto al grande pubblico principalmente per la collaborazione con il cantautore Franco Battiato.
Ascolto spesso con piacere la sua recitazione di “T’invito al viaggio” nell’omonima canzone di Battiato che credo sia frutto di una sua rielaborazione di un “fiore del male” di Baudelaire. È stato un grande. Apprezzo molto la sua filosofia. Grazie per aver condiviso. Ciao, Piero 🙂
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