“Ho detto”l’inferno sono gli altri”. Ma “l’inferno sono gli altri” è stato sempre frainteso. Si è creduto che io volessi dire che i nostri rapporti con gli altri sono sempre avvelenati, che si tratta sempre di rapporti infernali. Invece è tutt’altro che voglio dire. Voglio dire che se i rapporti con gli altri sono contorti, viziati, allora l’altro non può che essere l’inferno. Perché? Perché, in fondo, gli altri sono ciò che vi è di più importante in noi stessi, per la nostra propria conoscenza di noi stessi. Quando riflettiamo su di noi, quando tentiamo di conoscerci, noi usiamo in fondo le conoscenze che gli altri hanno già su di noi, ci giudichiamo con i mezzi che gli altri hanno ci hanno dato per giudicarci. Qualunque cosa io dica su di me,c’è sempre presente il giudizio altrui . Qualunque cosa io senta di me, il giudizio altrui vi è presente. Il che vuol dire che, se le mie relazioni sono cattive, io mi metto in una totale dipendenza degli altri e allora, sono io l’inferno. C’è una quantità di gente nel mondo che vive all’ inferno perché dipende troppo dal giudizio degli altri. Ma questo non vuol dire affatto che non si possano avere rapporti diversi con gli altri; questo indica solo l’importanza capitale di tutti gli altri per ciascuno di noi.
Jean Paul Sartre
Estratto dal CD « Huis clos » et de « L’Existentialisme est un humanisme »
Un punto di vista niente male. Ciao Tony. Buona giornata. Isabella
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Sartre sa essere tanto illuminante quanto inquietante (almeno per me).
Buona giornata, Tony.
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L’ha ribloggato su alessandrapeluso.
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